dimmi che c’è un modo.
un modo per cui possa vedere due mondi contemporaneamente, per cui possa vivere due vite contemporaneamente.

dimmi che c’è una risposta a queste emozioni confuse, che continuano a chiedermi…
dove appartieni? come farai a chiamare un posto casa, ora che hai il cuore diviso in tre parti.

dimmi che c’è un modo per cui io possa svegliarmi domani e scorgere le mura etrusche fuori dalla finestra, ma sentire il suono della vita nelle altre stanze del dormitorio.

dimmi che potrò andare al piano di sopra (piano 4) e abbracciare quei bei cuori.

dimmi che posso andare sotto le logge fino alle 6 del mattino, per poi tornare nella camera consapevole che li di fianco a me c’è una dolce donna che tra un’ora si alzerà per andare in ospedale.

dimmi che posso riavere tutto questo e tutto quello che verrà, come quando piove, compare anche il sole e poi arriva l’arcobaleno.

chiudo gli occhi, sapendo che il domani arriverà anche senza di me, che il passato mi saluta come un dolce amante. fai in modo che possa portarmi dentro più di quello posso dire.

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